L’Unione Europea ha scelto di intraprendere la strada dell’elettrico, ma come è la situazione reale? Ecco i parchi circolanti più anziani d’Europa.
Si parla spesso dell’Italia, in senso negativo, per vantare uno dei parchi auto più vetusti d’Europa, tuttavia la media continentale non è molto distante da quella nostrana. Di sicuro, a livello centrale, non hanno scelto un momento storico peggiore per puntare ad una transizione, a cifre serissime, alla spina. Al momento gli europei sono in una morsa di rincari prezzi.
In questa situazione si pensa alle priorità assolute e, certamente, non è l’auto elettrica. L’ecologia non può essere messa in secondo piano, anche perché gli obiettivi sono stati già fissati. L’U.E. dovrà fare netti passi in avanti se vorrà centrare i target imposti nel Trattato di Parigi. Senza ecoincentivi, però, è improbabile che la fascia media possa investire cifre importanti per passare alla tecnologia full electric. Inoltre, mancano le infrastrutture per rispondere ad un fabbisogno crescente.
La situazione non è critica solo alle nostre latitudini, ma a livello europeo c’è un certo allineamento preoccupante. In un momento di grave crisi, gli automobilisti hanno deciso di non investire una grossa cifra per una EV con un grosso punto di domanda sulla futura rivendita sul mercato dell’usato. La stragrande maggioranza ha preferito tenersi stretta la cara vecchia auto termica che, nel frattempo, ha subito anche una ipervalutazione sul listino usato.
L’Italia conserva una dei parchi circolanti più vetusti d’Europa, ma tutti i principali Paesi sono molto vicini. La Germania, ad esempio, presenta una età media di 10,1 anni, mentre la Francia (10,5), davanti alla Spagna con una media di 13 anni e 6 mesi. Le realtà europee dove le auto hanno l’età media più giovane sono il Lussemburgo (7,6 anni), la Danimarca (8,5 anni) e l’Austria (8,7 anni). All’ultimo posto della classifica c’è la Grecia con un dato medio di 17 anni. Date una occhiata al primo SUV full electric dell’Alfa Romeo.
Il report dell’Acea è risalente al 2021, ma non è cambiata granché la situazione in questi Paesi. Francia e Germania, trainate da ecoincentivi statali, hanno fatto dei piccoli passi in avanti sull’elettrico. E in Italia come vanno le cose? Se la media europea è 12 anni di anzianità dei veicoli circolanti, in Italia abbiamo una media di 12,2, allineatissima alla situazione generale. Va detto che vi sono realtà del Nord Europa che hanno già scelto di lanciarsi nel mondo dell’Automotive 2.0, come Norvegia e Svezia.
Le statistiche dell’Unrae, come sottolineato anche dai colleghi della Gazzetta dello Sport, hanno messo in primo piano il continuo calo delle radiazioni dal Pra dei veicoli italiani, parallelo ad una ripresa (+12%) nel 2023 ma con una selezione sempre infima di vetture alla spina. La quota, lo scorso anno, è stata solo del 4%.
Parlando di radiazioni, nel 2019, furono 1.540.680, nel 2021 sono state 1.491.281, nel 2022 sono crollate a 1.051.834, mentre nel 2023 potrebbero essere calate sotto la quota di 1.000.000. Sarà molto difficile che il miracolo avvenga nei prossimi anni con una crisi economica che attanaglia la popolazione e un costo dell’energia sempre crescente.
Cillian Murphy, noto attore, molto in voga ultimamente, ha una collezione auto niente male. Ecco…
Lo scioperò che svolgeranno i lavoratori del settore automobilistico sarà un evento di grande portata.…
Oggi vi parleremo di una clamorosa novità che riguarda il marchio Abarth, noto ed amato…
Nell'immaginario collettivo le auto elettriche sono le vetture più ecologiche al mondo ma un report…
Un'auto è sotto inchiesta per via di un numero incredibile di furti, che preoccupano i…
Sembra un banale divertimento ma potrebbe costarti molto caro: la sanzione per questo gesto pericoloso…