Non ci sono buone notizie per quanto riguarda il mondo dell’auto elettrica, ed ora è arrivata una nuova mazzata. Ecco i dettagli.
Il dibattito che riguarda le auto del futuro è sempre più acceso, in quella che è l’eterna sfida tra termico ed elettrico. La Toyota ha fatto la sua scelta e l’ha comunicata in questi giorni, decidendo di sviluppare nuovi motori a combustione interna. Secondo il colosso giapponese, infatti, le vetture ad emissioni zero, a livello globale, non andranno mai oltre il 30% di quota di mercato, indipendentemente da quanto sarà ampio lo sviluppo tecnologico nei prossimi anni.
Il colosso nipponico, in tal senso, ha deciso di continuare ad investire in ricerca e sviluppo di vetture termiche, anche se presto immetterà sul mercato anche i suoi primi modelli a batteria. Si tratta di una notizia importante, dal momento che la Toyota difficilmente ha sbagliato le proprie scelte, e che rende bene l’idea di quanto il termico possa avere ancora una lunga vita.
La pensano diversamente i vertici dell’Unione Europea, ma per il momento i numeri non gli stanno dando ragione. In Italia l’elettrico non trova sbocchi, ed anche il 2024, come vedremo nelle prossime righe, non si è di certo aperto nel migliore dei modi in tal senso. Il nostro settore automotive sta rischiando una nuova paralisi, anche se c’è stata, almeno a gennaio, un’ampia crescita rispetto allo scorso anno.
Il mese di gennaio si è concluso, ed è per questo che possiamo iniziare ad analizzare i primi dati sulle vendite. In Italia sono state vendute 141.946 auto, un passo in avanti del 10,6% rispetto allo stesso periodo di 12 mesi fa. Si tratta di un dato molto positivo, ma che nasconde una situazione ben più grave e che è destinata a palesarsi già dal mese di febbraio.
Infatti, ci sono stati pochissimi ordini in attesa dell’arrivo degli incentivi, che dovrebbero prendere il via a partire dal mese di marzo, dopo essere stati definiti in queste ultime ore. Dunque, gli italiani aspettano di capire quella che sarà l’entità degli incentivi, ma è chiaro che tutto ciò rischia di rendere il mese di febbraio un vero e proprio disastro, andando a scatenare una paralisi di mercato.
La situazione è tragica per quanto riguarda le auto elettriche, come ha fatto sapere anche Michele Crisci, il presidente di Unrae, che ha dichiarato: “I timori di un’attesa molto dannosa per il mercato dell’auto sono confermati anche dal rallentamento del portafoglio ordini. Le immatricolazioni di auto BEV e PHEV a gennaio si sono fermate al 2,1% ed al 2,8%, per una quota totale di solo il 4,9% per le auto con la spina, il dato più basso dal gennaio del 2021“.
Si tratta dell’ennesimo segnale che ci fa capire quanto sia sbagliata la strada che si sta cercando di imporre, con la clientela che non è minimamente interessata al passaggio al full electric, con gravi danni che si stanno creando al mercato ed alle case che hanno investito tutto in questa tecnologia. Vedremo se nei prossimi mesi la situazione migliorerà o meno.
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