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Solo i veri appassionati ricorderanno questa Alfa Romeo: è per pochissimi, l’hanno dimenticata tutti

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Davide Russo

In passato la gamma dell’Alfa Romeo si componeva di svariate vetture di diversi segmenti. In pochi si ricordano di questo strano modello.

La casa del Biscione un tempo, in strada come in pista, non temeva la concorrenza dei costruttori tedeschi ed inglesi. La sportività autentica di alcuni esemplari usciti dagli stabilimenti lombardi avevano fatto impazzire svariate generazioni. Oggi il panorama mondiale delle quattro ruote è, completamente, stravolto. I brand sono stati inglobati in potenti gruppi, vedasi Stellantis, e i tratti distintivi sono ormai un ricordo sfuocato.

Una Alfa Romeo figlia dei fiori – biorace.it

Le auto moderne si somigliano tutte perché, fondamentalmente, le piattaforme sulle quali vengono elaborate sono le stesse. Le idee originali scarseggiano sempre più e non sembra esserci più spazio alla fantasia. In un mondo dell’auto che segue i trend, al primo posto non poteva che esserci l’idea del SUV. I puristi del Biscione sono consapevoli del confort di un’auto a ruote alte, tuttavia sentono la mancanza di una MiTo o una Giulietta.

Vetture compatte che facevano battere il cuore. La natura stessa di un marchio, impregnata di progetti sportivi e vittorie storiche, non si può dimenticare. L’Alfa ha prodotto, nel passato recente, auto che hanno tenuto al top la passione di milioni di automobilisti. Ben presto la casa di Arese sarà caratterizzata da un listino full electric. Non ci sarà più spazio ai motori a benzina o diesel. Tra qualche anno non vedremo con nostalgia soltanto le supercar 8C Competizione, ma anche il modello che potrete ammirare in basso.

Una Alfa Romeo figlia dei fiori

Nel complesso scenario attuale targato Stellantis, difficilmente, potrebbe trovare spazio l’Alfa Romeo T10 Autotutto. Una furgoncino che negli anni ’50 aveva lasciato tutti senza fiato. Un esemplare del 1955, perfettamente restaurato, è finito all’asta da Bonhams. L’idea di fondo era elaborare un mezzo in cui era possibile viaggiare nel totale confort, dormendo persino a bordo. Il divano, infatti, diventava un letto matrimoniale. A bordo non mancava un lavandino collegato a serbatoi di acqua potabile.

Nell’abitacolo spiccava un tavolino pieghevole, una stufa a gas con una bombola rimovibile e accessori per camperare al meglio. Per rendere possibile l’eccezionale abitabilità i tecnici milanesi aveva elaborato un tetto rialzato, la cui sezione anteriore, creava uno spazio anche per la ruota di scorta e un mini portabagagli. Il nome della vettura, del resto, già dice tutto. Il prezzo indicativo di Bonhams varierà tra i 90 e 110.000 euro.

Per gli appassionati dell’epoca divenne la Romeo, ma comunemente era riconosciuta per T10 e Autotutto. Il frontale non tradiva il DNA del Biscione con al centro il tradizionale scudo, come le sportive Giulietta Spider e Sprint. Il van fu presentato al Salone dell’automobile di Torino del 1954 come furgone o minibus, e messo in commercio in diverse versioni: furgone con tettuccio alto, scuolabus, ambulanza, pick-up, camionetta con cassone posteriore aperto e camionetta a doppia cabina. Date una occhiata al video del canale YouTube MagicFilus92.

Sotto il cofano della prima serie batteva un quattro cilindri in linea da 1.290 cc che garantiva una potenza di 35 cavalli. Questo propulsore consentiva al veicolo di toccare i 97 km/h e fu usato, in seguito, sulla iconica Giulietta Berlina. Fu lanciato anche un diesel due tempi sovralimentato a 2 cilindri da 1.158 cc di cilindrata e 30 cavalli che non superava i 75 km/h. In totale furono prodotte tre serie. Alla fine degli anni ’60 il mezzo, sul piano estetico, risultava piuttosto superato. Per questo motivo fu accantonato. Nel panorama camperistico moderno risulterebbe interessante il lancio di una nuova versione. Ai tempi l’Autotutto, come diceva anche il nome, era un mezzo futuristico.

Davide Russo

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