La BMW ha deciso di puntare anche ad una soluzione alternativa innovativa che potrebbe andare per la maggiore in futuro. Ecco di cosa si tratta.
In un industria dell’Automotive sempre più complessa, vi sono marchi che stanno escogitando un piano B all’elettrico. La transizione imposta in ambito europeo dal 2035 potrebbe anche non funzionare. Le EV, infatti, hanno dei costi proibitivi per la fascia e non garantiscono, realmente, un impatto ambientale a zero emissioni. C’è, però, una tecnologia che sta crescendo a vista d’occhio e potrebbe rappresentare la vera rivoluzione.
L’idrogeno è già realtà per i marchi più progressisti al mondo. La super differenza con le auto elettriche sta nei tempi di ricarica. L’operazione per le vetture a idrogeno richiede in media soli 5 minuti. Il funzionamento delle FCEV avviene con la reazione chimica tra l’idrogeno e l’ossigeno. L’auto presenta componenti innovativi, in parte simili a quelli di una auto elettrica, ma le celle a combustibile, il serbatoio dell’idrogeno e il pacco batterie renderebbero la vita più facile agli automobilisti di domani.
La Toyota, ad esempio, è consapevole della portata del futuro business. Si è già mossa per garantirsi una bella fetta di mercato, come in passato era accaduto con un’altra tecnologia. La berlina Mirai sta all’idrogeno come la Prius stava all’ibrido. La Hyundai anche si è lanciata nella partita e, naturalmente, tra i marchi più progressisti, in ambito europeo, c’è la BMW.
Le vetture ad idrogeno hanno, comunque, bisogno di un rifornimento presso strutture apposite, una volta terminato il gas. La produzione di energia elettrica consente di alimentare il pacco batteria e il sistema di accumulo che viene ricaricato, rilasciando dal serbatoio un semplice vapore acqueo. La quarta gen della X5 presenta anche una variante ad idrogeno che si contraddistingue per l’azzurro della cornice della consueta mascherina “a doppio rene”.
Inoltre sono presenti degli inserti in plastica sotto le portiere e della parte bassa dei paraurti che mettono in primo piano l’alternativa green. La BMW iX5 Hydrogen può percorrere poco meno di 500 km reali. Presenta due serbatoi in plastica rinforzati con fibra di carbonio e un motore elettrico posteriore da 400 CV. Dopo il debutto dell’idrogeno a Bolzano, stanno iniziando a nascere dei distributori anche in altre zone d’Italia.
Uno dei problemi legati alla mancata diffusione dell’idrogeno sono i distributori limitati. Le performance della BMW iX5 Hydrogen sono brillanti. La vettura ha una ottima accelerazione. L’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 6 secondi, mentre la velocità massima è di 180 km/h.
I dati della casa bavarese parlano anche di un valore di 1,19 kg/100 km. L’autonomia elettrica, WLTP in km è di 504. Secondo Oliver Zipse, Presidente del Consiglio di Amministrazione di BMW AG, “l’idrogeno è il pezzo mancante del puzzle per la mobilità a emissioni zero, perché una sola tecnologia non sarà sufficiente per consentire una mobilità neutrale dal punto di vista climatico a livello mondiale“.
L’autonomia è garantita a qualsiasi temperatura e senza lunghe soste di ricarica. Va ricordato come le attuali batterie agli ioni di litio delle auto elettriche non garantiscono affidabilità a basse temperature e richiedono tempistiche troppo lunghe. Non tutti hanno la possibilità di aspettare delle ore per avere una carica al massimo.
Di conseguenza il SUV della BMW garantirebbe una grande flessibilità, al di là di un confort massimo. Il piacere di guida è un altro degli elementi a favore della vettura ad idrogeno creata dai tecnici teutonici.
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