La popolarità dei SUV è esplosa e, oramai, anche in Unione europea stanno prendendo delle decisioni per porre un limite alla diffusione.
Nell’epoca attuale il comfort è stato messo al primo posto e le auto di conseguenza sono cresciute di dimensioni rispetto al passato. I clienti pretendono vetture più grandi, lunghe, larghe e potenti ma la conseguenza è sotto gli occhi di tutti. Oramai l’unico settore che non conosce una reale crisi è proprio quello degli Sport Utility Vehicle che sono finiti sotto attacco dell’Unione Europea.
La diffusione repentina di questi mezzi ha reso impossibile o quasi la circolazione nelle giungle urbane europee. Le loro dimensioni mastodontiche non agevolano la circolazione anche perché va ricordato che determinate vetture a ruote a trazione integrale sono nate per il fuoristrada. A molti il concetto della city car è iniziato ad andare molto stretto e con la graduale scomparsa delle station wagon, i mega macchinoni hanno cominciato a farsi largo nei parchi circolanti attuali.
Le dimensioni delle vetture moderne sono cresciute a dismisura anche per garantire standard di sicurezza più alti. Una vettura di segmento B del mercato attuale sarebbe potuta essere una familiare negli anni ‘80 e ‘90 in termini di grandezza. Coniugando diverse concezioni di stili in un unico concetto di veicolo i SUV e i crossover sono andati per la maggiore. Come spesso accade anche in altri settori il trend è cominciato negli Stati Uniti con la moda di vetture a ruote alte che potessero dominare la strada, garantendo lussi e pieno comfort.
Le strade italiane e non solo non erano pronte ad ospitare una quantità impressionante di veicoli. Si è passati, velocemente, dalle utilitarie a mezzi che superano a volte i 4 metri di lunghezza. In alcuni casi i SUV di lusso hanno cominciato a superare di gran lunga anche i 5 metri e con la tecnologia elettrica questi dati saranno, ulteriormente, accresciuti, vedasi il lancio di un pick-up elettrico come la Tesla Cybertruck da 5,68 m di lunghezza per 2,41 di larghezza.
Appare logico che determinate vetture non siano fatte per il nostro mercato e anche i costruttori asiatici hanno iniziato a stravolgere il concetto stesso dei SUV per rispondere ad esigenze internazionali. Basti pensare che la Toyota Rav4 che un tempo era un agile vettura urbana, oggi si è trasformata in un bestione a ruote alte più adatto al Canada che ad una nostra città.
I parcheggi europei non sono in grado di ospitare determinati veicoli, creando un effetto che determina un aumento della sicurezza del veicolo ma una diminuzione della sicurezza nelle strade. A questo punto l’unica certezza arriverebbe da un divieto o meglio delle limitazioni alla loro circolazione in ambito europeo. Secondo quanto riportato sulle colonne di Everyeye i SUV sarebbero cresciuti 1 cm ogni due anni, prendendo difficile l’utilizzo sulle strade italiane. Arriverà anche il SUV della Lancia.
Inoltre, secondo un nuovo studio della T&E, Transport & Environment, riportato su Everyeye “la larghezza media delle nuove auto in UE ha superato i 180 cm a causa di una crescita annuale di 0,5 cm a partire dal 2001”. A Parigi già occorre pagare “18 euro per la prima ora nei distretti più centrali e 12 euro nel resto della città. Un sistema di tariffe progressive, però porterà i proprietari di un’auto da 2 tonnellate che volessero parcheggiare per sei ore consecutive nei distretti centrali di Parigi (dal 1° all’11°) a pagare 225 euro, contro i 75 euro attuali”, è sancito su Il Sole 24 Ore. La situazione potrebbe finire, ben presto sul tavolo, del Parlamento Europeo.
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