La Aston Martin italiana è una bomba, appassionati a bocca aperta: un modello mai visto prima

L’Aston Martin è uno dei marchi più amati in assoluto, ed oggi vi parleremo di una speciale vettura con l’Italia nel cuore.

Oggi vi racconteremo la storia di una delle Aston Martin più belle di sempre, che nasconde un’anima italiana, un capolavoro che vale milioni di dollari. La casa britannica è una delle più amate in ambito di supercar, che dopo qualche anno di difficoltà, ha deciso di puntare in maniera importante sul mondo del motorsport. Lawrence Stroll ha messo su il team di F1, e per il 2025 c’è anche un’altra grande novità in programma.

La Aston Martin italiana è una bomba, appassionati a bocca aperta: un modello mai visto prima
Aston Martin – Biorace.it

Infatti, la Hypercar Valkyrie debutterà nel FIA WEC ed alla 24 ore di Le Mans, e stiamo parlando del gioiello concepito dal geniale Adrian Newey, che finalmente farà il suo debutto in pista. L’Aston Martin vuole dunque tornare al top anche sul piano del motorsport, ma ora è tempo di fare un salto indietro di oltre 70 anni, e di raccontarvi la storia di un modello da sogno, che presto andrà all’asta. Scopriamola in tutti i suoi particolari.

Aston Martin, ecco la DB2 firmata da Bertone

Sul sito web “Silodrome.com“, è stata raccontata la storia di un’auto da sogno, che è molto italiana, anche se non si direbbe dal nome della casa costruttrice. Infatti, parliamo dell’Aston Martin DB2, la cui carrozzeria è stata sviluppata da Bertone. In particolare, si tratta della DB2/4, e quella che vedete in questa foto, si tratta dell’unico esemplare esistente. Si trattò anche di una falsa speranza per Bertone, la cui speranza era che la casa inglese gli affidasse poi il progetto della DB4, che poi fu invece assegnato alla Touring di Milano.

Aston Martin DB2 Bertone capolavoro senza tempo
Aston Martin DB2 Bertone in mostra (Silodrome.com) – Biorace.it

Tuttavia, la storia della DB2/4 resta comunque molto affascinante, per un modello che fu lanciato sul mercato nel lontanissimo 1953, come evoluzione della DB2 di base. L’obiettivo era quello di realizzare una Gran Turismo adatta per le famiglie, ma senza perdere l’anima sportiva e dalle grandi prestazioni del marchio britannico.

Il motore che la spingeva era un 6 cilindri in linea Lagonda, da 2,6 litri che era stato in origine sviluppato dalla WO Bentley. Venne disposto un doppio albero a camme in testa, una vera innovazione per l’epoca, che spinse l’auto sino alla top speed di quasi 200 km/h. Inizialmente, la DB2/4 doveva essere solamente un’auto stradale, ma poi venne adattata anche per prendere parte ad alcune gare, e partecipò anche alla Mille Miglia.

E dunque, l’Aston Martin DB2/4 fu progettata da Franco Scaglione per Bertone, con una carrozzeria ben più elegante e moderna rispetto a quella standard. Quella che potete vedere nella foto, come detto in precedenza, è l’unica rimasta, ma nonostante siano passati ormai 70 anni dalla sua realizzazione, mantiene ancora intatto il suo aspetto, come se il tempo si fosse fermato per lei.

Bertone la mostrò con orgoglio al proprio stand al Motor Show di Torino nel 1957 e nel 1958, e nel corso del tempo, è passata per le mani di tanti diversi proprietari. L’ultimo è stato colui che ne ha disposto un restauro presso l’Aston Martin Kevin Kay Restoration, che si trova a Redding, in California, dove è avvenuto un vero e proprio lavoro di fino. Gli esperti hanno messo le mani sullo storico gioiello per eliminarne ogni imperfezione, riportandola allo splendore di un tempo.

Come potrete immaginare, un gioiello di questo tipo non può che valere cifre elevatissime, ed ora sarà venduta ad un’asta organizzata da RM Sotheby’s. Per quanto ne sappiamo, il prezzo di vendita stimato è compreso tra 1,2 ed 1,6 milioni di dollari, un costo d’acquisto che può renderla appetibile solamente ai collezionisti più ricchi, che di sicuro si daranno battaglia per averla.

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