In Giappone si punta a rinnovare il mondo delle auto elettriche, con le nuove batterie che daranno vita alla rivoluzione.
Tra le nazioni principali per quanto riguarda la produzione di automobili vi è sicuramente il Giappone, infatti al suo interno sono nate alcune delle migliori aziende del mondo. Non vi è stato solo un sensibile miglioramento delle vetture automobilistiche e delle motociclette, ma si è cercato di ampliare quanto più possibile il mondo tecnologico.
Pensare ai problemi che attanagliano le persone e sfruttare la tecnologia per poter fare in modo che questa possa risolvere ogni affanno. Una serie di migliorie che dunque hanno dimostrato perfettamente come il Giappone sia all’avanguardia in ogni campo, pronto a lanciarsi anche in ambiziosi progetti, come quello legato all’elettrico.
Lo si vede infatti come un colosso del calibro della Toyota sia stata una delle prime grandi aziende che ha deciso di produrre delle vetture con un’impronta elettrico. Il suo cavallo di battaglia sono le vetture ibride, il che è perfettamente testimoniato dal fatto che sta dominando il mondo del WRC, con le Rally1 che sono appunto termiche ed elettriche.
L’elettrico per il momento non è di certo il primo obiettivo della gamma Toyota, anche se i vertici dell’azienda del Sol Levante hanno sempre dichiarato che quando ci sarà da passare solo alle vetture a impatto zero, la società sarà pronta. Intanto in Giappone si studiano però grandi cambiamenti da un punto di vista delle batterie elettriche, con i risultati che sono sorprendenti.
A portare avanti il progetto della realizzazione di batteria al sodio sempre più efficienti è la Northvolt, con il colosso svedese che sta dando vita a queste nuove versioni molto più prestazionali rispetto a quelle al litio. La Northvolt ha già avuto modo di produrre delle eccezionali batterie da 160 Wh/kg.
La produzione è abbastanza semplice, infatti si deve utilizzare il carbonio duro come anodo, mentre per la il catodo si vira al bianco di Prussia. I risultati iniziali sembrano essere più che soddisfacenti, con la Scandinavia che è il territorio europeo che di sicuro sta puntando maggiormente sull’elettrico, compresi i cittadini di Norvegia, Svezia e Danimarca.
A lavorare sul progetto della batteria di sodio però è anche l‘Università delle Scienze di Tokyo, con questa che ha scoperto come sia possibile dare vita a questi dispositivi innovativi. Lo studio giapponese porta a dimostrare come i materiali carboniosi che sono di derivazione da gluconati, presentano particolari proprietà come elettrodi negativi.
In questo modo hanno voluto spiegatore il proprio lavoro i ricercatori giapponesi, in particolar modo il Professor Shinichi Komaba, a capo del gruppo di ricerca. Dal Giappone si è avuto modo di migliorare anche le prestazioni delle batterie di sodio, tanto è vero che la densità ha toccato anche i 200 Wh/kg.
Il lavoro dunque per il miglioramento delle batterie delle auto elettriche, al momento il principale punto debole di questi veicoli, si sta facendo sempre più duro e intenso. Chissà che non possano davvero essere le batterie di sodio il futuro per questa gamma che potrà così diventare sempre più popolare a livello mondiale.
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