Il motore diesel è in calo sul fronte delle vendite, ma c’è qualcuno che vuole tornare ad investirci sopra. Ecco i dettagli.
Il mercato dell’auto sta virando verso l’elettrico e le motorizzazioni sostenibili, ed in uno scenario di questo tipo, chi non trova spazio è proprio il diesel. Infatti, questo tipo di propulsore è stato del tutto demonizzato, a partire da quanto accadde nel 2015 alla Volkswagen, con lo scoppio del famoso dieselgate che tanto ha fatto parlare di sé in quegli anni.
Proprio da parte del colosso di Wolfsburg è partita la rivoluzione in massa verso l’elettrico, nel tentativo di salvare la propria immagine dopo il fattaccio. Al giorno d’oggi, la quota di mercato del gasolio è crollata, con tanti marchi che stanno eliminando questo tipo di motore dalle loro auto. Il primo esempio che ci viene in mente è quello della nuova Dacia Duster, la quale non verrà più proposta con il motore diesel.
La stessa cosa è stata fatta sulla nuova Jeep Renegade, il cui restyling in chiave 2024 è stato appena svelato. Tuttavia, c’è ancora qualcuno che è pronto ad investire in questa direzione, e che molto presto andrà a lanciare una nuova specifica di questa alimentazione. Andiamo a vedere chi sono i colossi coinvolti nell’operazione, che può davvero segnare il futuro del mondo delle quattro ruote, riaprendo al gasolio.
Il diesel non vuole ancora lasciare strada alle nuove tecnologie, e l’Italia assumerà un ruolo centrale in tal senso. Infatti, la Horse, società in compartecipazione tra Renault e Geely, vuole sviluppare un nuovo motore a gasolio, e le intenzioni sono molto serie. La suddetta Horse ha firmato un accordo con il gruppo Dumarey, che è specializzato nello sviluppo di sistemi di controlli avanzati, per un progetto che fa già tanto parlare di sé.
La Dumarey Automotive Italia Spa, che sarebbe la ex Punch Torino, ha in mente lo sviluppo di un progetto davvero interessante, e si tratterà di un motore turbodiesel quattro cilindri da due litri, chiamato M920, che si baserà su una trazione anteriore ed un cambio manuale. Ovviamente, si tratterà di un tipo di propulsore che sarà conforme ai nuovi standard Euro 7, in modo da poter circolare senza problemi nell’Unione Europea.
Per quanto riguarda la variante a trazione posteriore, essa risponderà invece alla normativa Euro 6, e verrà comunque sviluppato in contemporanea con l’altro. La produzione del nuovo motore diesel avverrà a Torino, alla ex sede della GM Global Propulsion System. Si tratta di una novità che dà speranza al mondo del motore a gasolio, che di certo non è visto con favore in quest’epoca.
Bello il fatto che la produzione sarà del tutto svolta in Italia, in un momento in cui i marchi italiani che sono parte di Stellantis vedono le loro auto essere costruite all’estero. Al momento, non sappiamo su quali auto verrà montato il nuovo motore, ma i colossi coinvolti, nei prossimi mesi, ci diranno sicuramente qualcosa in più. L’attesa è alle stelle.
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