Negli anni ’90 hanno fatto sognare tutti i centauri e oggi sono tornate alla ribalta del mercato. Sono moto intramontabili e che trasmettono ancora un grande effetto
Non tutti si sarebbero mai aspettati un ritorno al futuro così prorompente, invece i numeri stanno lì a testimoniare che una rivoluzione conservatrice può esistere anche nel settore motociclistico. Gli appassionati sono stati spesso molto nostalgici verso il passato, specie quello più recente. Non si può dare loro torto, visto che le origini e le radici del settore sono quelle in grado di trasmettere a qualsivoglia marchio un’identità ben definita e molto apprezzata.
Inoltre, le moto degli anni ’90 hanno avuto quello sviluppo tecnologico all’avanguardia che in passato non c’era e l’ultra-tecnologia odierna, computerizzata e maggiormente elettrica, è da sempre stata mal digerita dai più puritani del comparto. Le linee di quei tempi, poi, sono indimenticabili, con le carenate a farla da padrone sulle strade di mezzo mondo e capaci di regalare quei brividi che poche altre sono riuscite a fare.
Di certo, è in pista che riuscivano a dare il loro meglio, anche se diverse persone, a loro rischio e pericolo, si sono divertite a dare giù alla manopola dell’acceleratore anche in autostrada, superando in maniera incosciente e terrificante i limiti di velocità. Oggi, il mercato sta vedendo la rinascita di quegli esemplari tanto amati negli anni ’90 e a testimoniarlo ci sono proprio le nuove produzioni svolte da parte delle aziende motociclistiche.
Hanno fatto e faranno la storia
Carenate, sportive e con i semimanubri, tutti dettagli capaci di far venire l’acquolina in bocca agli amanti delle due ruote. A dare il via al loro ritorno erano stati gli esemplari presentati durante l’EICMA del 2023, in cui negli stand milanesi si sono susseguite centinaia di persone per poter ammirare l’affascinante ritorno al passato.
I colori, le carenature e i semimanubri hanno da sempre regalato un tipo d’impostazione aggressiva alle moto anni ’90. Dopo due decenni il loro ritorno è avvenuto in maniera molto dirompente e a dirlo è il mercato, che ha visto l’ammirazione verso questa idea degli appassionati sin a partire dal progetto dell’Aprilia che è scaturito con la presentazione della RS660, la quale è sembrata sin da subito una versione maggiormente compatta della RSV4.
Ma anche la risposta della Yamaha non si è fatta affatto attendere, la quale ha prodotto una R7 che può sembrare in tutto e per tutto una R1, anche se è più pacata a livello di prestazioni e parecchio più economica. Infine, si sono accodate a queste iniziative anche la Suzuki, con la GSX-8R, la Triumph Daytona, con la 660 la KTM, con la 990 RC e la regina del Salone di Milano, ossia la Corsaro 750 Sport della Moto Morini.