A volte capita di acquistare un’auto che presenta dei difetti di fabbrica. Come comportarsi e a chi rivolgersi.
Sarebbe meglio che non succedesse, ma può avvenire che si porti a casa la macchina appena acquistata e ci si renda conto che qualcosa non funziona. Non serve accorgersene subito, basta, che non siano trascorsi più di sei mesi dalla consegna. Se ci si trova all’interno di questo termine si può procedere alla denunzia dei vizi. Questa può non essere effettuata via scritta.
Da punto di vista legislativo una situazione del genere può essere letta in maniera differente e adesso vedremo come. Cominciamo con il dire che in qualche occasione vige l’onere della prova.
Nel frangente in cui la problematica appaia nell’immediato viene tenuta buona la presunzione a favore del proprietario, ne consegue che non vi è alcun obbligo di provare alcunché da parte sua, al contrario dovrà solamente far presente la situazione. Chi invece dovrà dimostrare la conformità del mezzo, è il venditore.
Cosa succede però quando viene accertato che effettivamente qualcosa non va? Stando al Codice di Consumo i rimedi sono di due tipi: quelli primari che prevedono la riparazione o la sostituzione e quelli secondari, che prevedono la risoluzione del contratto o eventualmente uno sconto.
Il consiglio è di scegliere immediatamente la riparazione, e se il venditore non porta a termine il lavoro entro tempi congrui si può agire chiedendo la riduzione del prezzo o rinunciando al veicolo stesso. E’ importante rimarcare che nessun operazione dovrà essere a carico del consumatore.
A decretarlo in maniera definitiva l’ordinanza del 7 febbraio 2022 numero 3695. Vediamo ora cosa stabilisce la Corte in caso di prodotto difettoso. Secondo il suo giudizio la responsabilità è presunta e non oggettiva, per cui prescinde dall’accertamento delle colpe del costruttore, ma non prescinde dalla dimostrazione dell’esistenza di un problema.
Qui il proprietario della vettura dovrà dare prova del nesso causale tra il difetto e il danno, senza coinvolgere il veicolo. Diversamente la Casa dovrà dimostrare che quando l’ha messo in circolazione, era perfettamente integro.
Passiamo ora ad analizzare come muoversi se l’automobile in questione è di seconda mano. Qui ad esempio di può scoprire che in realtà i proprietari sono stati più d’uno, o comunque in numero superiore rispetto a quanto dichiarato dal venditore. In questo caso, molto probabilmente si è pagato di più di quanto si avrebbe dovuto.
Un aspetto da non tralasciare è che se la macchina è nuova non potrà essere immediatamente sostituita, ma bisognerà cercare di ripararla. Se sotto garanzia sarà necessario riferirsi ad una delle officine autorizzate.
Quindi tenere a mente che se l’autovettura è usata non ci sarà necessità di pezzi di ricambio nuovi, e neppure li si potrà pretendere, in quanto questi dovranno essere in linea con l’anzianità del mezzo. Ne consegue che potranno essere adoperati parti rigenerate o impiegate in passato, senza però che a pagare sia il proprietario. A stabilirlo è l’articolo 128 del Codice del Consumo.
Cillian Murphy, noto attore, molto in voga ultimamente, ha una collezione auto niente male. Ecco…
Lo scioperò che svolgeranno i lavoratori del settore automobilistico sarà un evento di grande portata.…
Oggi vi parleremo di una clamorosa novità che riguarda il marchio Abarth, noto ed amato…
Nell'immaginario collettivo le auto elettriche sono le vetture più ecologiche al mondo ma un report…
Un'auto è sotto inchiesta per via di un numero incredibile di furti, che preoccupano i…
Sembra un banale divertimento ma potrebbe costarti molto caro: la sanzione per questo gesto pericoloso…