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Categories: Sport

Ferrari da sogno, i dati sono chiari: la Red Bull comincia a tremare?

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Giovanni Messi

La Ferrari è stata grande protagonista dei test invernali in Bahrain, ed ora punta dritta la Red Bull. Ecco come stanno le cose.

I test del Bahrain sono andati in archivio, e questo significa che è finalmente arrivato il momento di fare sul serio. La Ferrari SF-24 ha dimostrato una grande solidità nel corso delle prove di Sakhir, risultando il secondo team ad aver percorso più giri, ben 416, seconda soltanto ai 441 della Haas. La Red Bull si è fermata a 390, mentre Mercedes e McLaren, ovvero gli altri top team, risultano essere ben più lontani, con la vettura della squadra di Woking afflitta da diversi problemi di gioventù.

Ferrari con Charles Leclerc in azione a Sakhir (ANSA) – Biorace.it

La prima notizia importante che viene dal deserto del Bahrain è relativa alla costanza che Ferrari e Red Bull hanno impresso, sia in termini di chilometri macinati che di riferimenti in termini di passo gara. La Rossa è andata molto forte sia con Charles Leclerc che con Carlos Sainz, mentre la Red Bull si è esaltata solamente nelle sapienti mani di Max Verstappen, con Sergio Perez che ha confermato le difficoltà della parte finale della passata stagione.

Guai però a pensare che la SF-24 possa essere data per favorita, dal momento che tutti, ferraristi compresi, credono che il team di Milton Keynes sia ancora chiaramente davanti. Tuttavia, è lecito pensare che la nuova Ferrari abbia risolto la quasi totalità dei problemi della sua progenitrice, con la regolarità mostrata nei long run e la facilità di trovare subito la prestazione che stanno lì a confermarlo.

Ferrari, ecco perché la SF-24 è nata molto bene

Il primo obiettivo della Ferrari sulla nuova SF-24 era quello di migliorare la guidabilità, ed a sentire i commenti dei piloti, il target è stato raggiunto. Charles Leclerc e Carlos Sainz possono ora pensare a portare al limite la vettura, senza dover per forza restare concentrati sulla gestione del degrado, o risultare preoccupati da reazioni nervose dell’auto, che lo scorso anno erano all’ordine del giorno.

Ferrari SF-24 con Carlos Sainz ai box (ANSA) – Biorace.it

I dati dicono che la SF-24, specialmente nei curvoni veloci, ha risolto la problematica del vento, che rendeva le Rosse molto instabili lo scorso anno, come si era visto specialmente a Silverstone ed in Qatar. Il fondo della monoposto targata 2024 protegge meglio dalle turbolenze, cosa che permette alla macchina di risultare meno sensibile alle folate, e di continuare a performare come dovrebbe in condizioni più complicate.

La nuova mappatura aerodinamica, annunciata da Enrico Cardile nel giorno della presentazione, ha dato i suoi frutti, ed un altro grande passo in avanti è stato scoprire che la SF-24 è molto sensibile ai cambiamenti di set-up. Come ricorderete, lo scorso anno la Ferrari soffriva della classica coperta corta, a causa di una cronica mancanza di carico aerodinamico e di un anteriore molto debole.

Le sospensioni, pur rimanendo fedeli agli schemi push-rod all’anteriore e push-rod al posteriore, sono state del tutto riviste, migliorando l’effetto anti-dive, con i nuovi tiranti al posteriore che lavorano meglio grazie all’aver accorciato la scatola del cambio, trovando maggiori spazi in quella zona. La base, come hanno detto i piloti stessi, è ottima, ed il passo gara che è stato messo in mostra sia sulla gomma C1 che sulla C2, ovvero le mescole più dure, è stato di livello eccelso.

La sensazione è che ci sia ancora da lavorare sul passo con la C3, ovvero la Soft del prossimo week-end, che degrada maggiormente rispetto alla Red Bull con il carico di benzina di inizio gara. Tuttavia, va fatto notare che i piloti hanno tirato sin da subito ad inizio stint, quasi a voler provare il limite dell’auto per valutarne poi il degrado. Dunque, pur restando convinti che la RB20 sia la grande favorita per la gara del Bahrain, il passo in avanti è stato enorme, ma ora sarà importante dare un seguito a questo buon inizio.

I limiti del Cavallino negli ultimi anni non sono stati legati a progetti nati male, se non in qualche caso come il 2023 o il 2020, ma ad uno sviluppo pressoché inesistente o del tutto errato. A Maranello hanno dunque pensato ad un’auto che fosse facile da guidare, ma che potesse indicare anche una chiara direzione da seguire sul fronte degli up-grade, per permettere di mantenere un certo livello di competitività anche durante la stagione.

Giovanni Messi

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