Il marchio Audi, facente parte del Gruppo Volkswagen, ha uno storia antichissima. Ecco le origini del brand tedesco.
Audi è, da sempre, un passo in avanti in merito alla tecnica costruttiva delle automobili. La casa produttrice di Ingolstadt è stata creata il 16 luglio del 1909 dal visionario August Horch. Quest’ultimo decise di puntare su un minuscolo motore da 22 cavalli che, per l’epoca, fu assolutamente rivoluzionario. L’ingegnere è riconosciuto come uno dei padri dell’automobile.
Il tecnico aveva creduto nella possibilità di mettere su una realtà commerciale e produttiva che avrebbe rivoluzionato il concetto di motorizzazione in Germania. La volontà di essere all’avanguardia costò ad Horch lo stesso frutto del suo creato. I suoi progetti furono oggetto di critiche feroci dal consiglio d’amministrazione che lui stesso aveva fondato anni prima. Gli investimenti per le concept car spinsero il brand ad allontanare Horch. Quest’ultimo si prenderà una bella rivincita in futuro.
Il brand Audi nasce dal vocabolo latino audere, ossia ascoltare. Dettaglio rilevante, la traduzione del verbo significa, esattamente, il termine tedesco horch. Il primo progetto, la Type A, diede il via ad una serie di vetture innovative. L’auto con 22 cavalli si rifaceva alla prima Horch 10 PS.
Purtroppo lo scoppio della grande Guerra determinò lo stop alle invenzioni per i privati e alla nascita di mezzi militari. La bancarotta arrivò puntuale nel 1926. L’Audi venne ceduta alla DKV, nata nel periodo post bellico. Con la Grande Depressione del ’29 di Wall Street anche la DKV non ebbe scampo. Il brand di Ingolstadt finì sotto la dicitura di Auto Union.
Audi, l’iconico logo dei 4 anelli
Il brand Audi presenta 4 anelli perché nacque dalla fusione di 4 marchi, ovvero Audi, DKV, Wanderer e Horch. L’unione delle forze messe in campo consentì la creazione di un giro d’affari di alto profilo, focalizzato alla creazione di auto di lusso. Dopo la seconda guerra mondiale il brand Audi tornò in auge con prodotti di qualità. Auto Union passò prima nelle mani di Daimler-Benz e, 8 anni dopo, nel 1964 l’azienda di Ingolstadt fu rilevata dal Gruppo Volkswagen.
Il rilancio avuto con la VW è stato clamoroso. Sul mercato sono arrivati modelli top che hanno fatto la storia anche nel Motorsport. Sia l’Audi 100 e quella 80, che vinse anche il premio di auto dell’anno, hanno trasformato la concezione della trazione integrale su vetture berline. Oggi il costruttore tedesco è impegnato nella rivoluzione elettrica. Grazie anche alla partecipazione in Formula E e nella sfida della Dakar, il brand ha già ottenuto straordinari risultati in attesa della fatidica dead line del 2035. Date una occhiata a questo modello molto popolare.
Dal 2026 la casa produttrice dei quattro anelli farà anche il debutto in Formula 1. Collaborerà con Sauber per la creazione di una monoposto che promette di fare faville nel circus. In termini di prodotto stradale gli ingegneri tedeschi stanno focalizzando le loro attenzioni su vetture elettriche con potenze superiori, prestazioni all’avanguardia e un grande piacere di guida.
Le vetture a ruote alte Q2, Q3, Q5 e Q7, comprese le versioni e-tron 100% elettriche, rappresentano già un segnale della direzione futura del lavoro del brand. Ogni traguardo è possibile e anche nella categoria regina del Motorsport sono già stati fatti investimenti importanti per farsi trovare preparati.
Con 13 trionfi tra il 2000 e il 2014, alla 24 Ore di Le Mans con bolidi a benzina, turbodiesel e ibride, l’esperienza non mancherà di certo. Audi ha celebrato anche diversi titoli nelle gare turismo del DTM. Per un brand storico improntato sull’innovazione la prossima sfida che attende il circus rappresenterà un passo importante.