La situazione è di grande tensione tra Stellantis ed il nostro governo, con John Elkann che ha preso posizione. Ecco i dettagli.
La tensione tra Stellantis ed il governo italiano è palpabile, con entrambe le parti che restano ferme sulle loro posizioni. La holding multinazionale olandese ha preteso maggiori sussidi da parte dell’Italia, con il governo guidato da Giorgia Meloni che ha ragionevolmente sbattuto la porta in faccia a tale pretesa. Come sappiamo, e come ha ribadito anche Matteo Salvini in questi giorni, l’Italia ha già speso vagonate di milioni in passato per salvare la Fiat, ed ora non c’è la volontà di fare la stessa cosa con la controllata di John Elkann.
In questi giorni, ci sono stati parecchi attacchi a distanza tra Adolfo Urso, il Ministro per le Imprese ed il Made in Italy, e Carlos Tavares, vale a dire il CEO di Stellantis in persona. Inoltre, questo colosso automobilistico si sta allontanando dall’Italia sul fronte della produzione, ma pretende comunque notevoli sussidi, soprattutto per le sue auto elettriche.
I casi più emblematici sono quelli che riguardano la nuova Fiat Panda, che verrà prodotta in Serbia, o l’Alfa Romeo Milano, che vedrà la luce in Polonia. Stabilimenti italiani come quelli di Mirafiori e Pomigliano d’Arco tremano in chiave futura, mentre quello di Grugliasco, tanto voluto da Sergio Marchionne, è stato chiuso mesi fa. Ora, il patron Elkann ha deciso di scendere in campo, in modo da chiarire la situazione.
Stellantis, Elkann incontra Mattarella a Roma
Le dure polemiche a cui abbiamo assistito tra Carlos Tavares, Giorgia Meloni e gli altri ministri hanno colpito anche il presidente di Stellantis, vale a dire John Elkann, il quale è sceso a Roma per incontrare Sergio Mattarella. L’obiettivo era quello di confermare l’impegno della sua società in Italia, ed all’incontro ha partecipato anche Giancarlo Giorgetti, il Ministro dell’Economia, così come Jack Markell, ambasciatore americano in Italia.
Secondo quanto emerso però, si sarebbe trattato di un incontro pianificato da tempo e non di un vertice organizzato in fretta e furia per rispondere alle polemiche degli ultimi giorni. Tuttavia, si è comunque trattato di un’occasione utile per risolvere la situazione che si è venuta a creare, con il rampollo della famiglia Agnelli che ha chiesto di porre un freno alle polemiche, nell’interesse comune verso la riformazione di rapporti di fiducia reciproca.
Secondo quanto si è appreso, Elkann ha ribadito il proprio impegno nel realizzare i progetti industriali già avviati in Italia, così come per le attività di comune interesse che sono oggetto del tavolo automotive, promosso in questi mesi dal sopracitato Ministro Adolfo Urso. Di certo, vista la posizione di Tavares, non sarà facile tornare ai rapporti precedenti, visto che la sua è stata una vera e propria minaccia.
In sostanza, il manager ha minacciato tagli agli stabilimenti di produzione di Mirafiori e Pomigliano d’Arco in mancanza di incentivi per le proprie auto elettriche, cosa che ha mandato su tutte le furie il governo Meloni. Ci sono molte questioni da risolvere in relazione alle politiche adottate dalla holding multinazionale olandese, che ha in programma un piano di cassa integrazione per ben 2.220 lavoratori di Mirafiori, che partirà prossimamente e che durerà per circa un mese.
Non ci sono dubbi sul fatto che l’Italia stia facendo valere la propria posizione, ed è importante tutelare le migliaia di lavoratori che stanno seriamente rischiando il posto. La deindustrializzazione voluta da Stellantis può essere pericolosa, anche perché può spingere tante altre aziende a non investire più dalle nostre parti. La situazione è tutt’altro fuorché sotto controllo, e presto ci saranno nuovi sviluppi.