Brutta notizia per chi non ama fare la revisione del proprio veicolo. Da quest’anno cambia tutto. Cosa succederà.
Come tutti sanno la revisione è quel controllo a cui un’auto o una moto devono essere obbligatoriamente sottoposti ogni due anni per certificare la sicurezza degli stessi e soprattutto il rispetto delle norme sull’emissione di sostanze nocive.
Trattandosi di una spesa in più che tutti i titolari di un mezzo devono affrontare, tra le numerose che spettano per la gestione, spesso viene evasa, facendo finta di nulla. Ciò ovviamente comporta l’infrazione del Codice della Strada, in quanto al suo interno è stabilito che nessun mezzo a motore è abilitato a circolare se appunto non in regola con tale procedura.
Da quest’anno, proprio per evitare furbizie di qualsiasi tipo è stato rivisto parte del processo. Ecco quali sono le modifiche previste dalla Motorizzazione.
Revisione auto, cosa cambia nel 2024
Innanzitutto sarà resa più severa la verifica dei chilometri percorsi, quindi verrà prestata maggiore attenzione alla spia del motore, essenziale per la componente inquinamento e agli errori memorizzati attraverso l’accesso alla porta On-Board Diagnostic che tutte le macchine hanno. Tali test saranno effettuati da software più raffinati e da un nuovo strumento chiamato Scantool che andrà a scandagliare la centralina. L’obiettivo è quello di scovare eventuali frodi relative al chilometraggio effettivamente coperto, oltre che di far emergere i difetti del mezzo in questione.
Vediamo ora nel dettaglio come funzionerà. IIntanto bisognerà recarsi come al solito in un centro specializzato, di persona, o tramite il proprio meccanico di fiducia.
Il primo passo è perlopiù burocratico. Si va dunque dal controllo della targa, al numero di telaio, fino ai dati presenti sul libretto. Successivamente si dà avvio all’ispezione pratica di tutte le componenti dell’autovetture, quindi freni, sterzo, carrozzeria, luci, gomme e gas di scarico.
L’esito dell’operazione può essere di tre tipi: regolare, da ripetere o da sospendere. Nel primo caso la macchina è stata trovata in buone condizioni e può liberamente tornare in strada. Se emergono dei difetti di lieve entità, allora si dovrà rifare, mentre se si nota la compromissione della sicurezza avviene la sospensione momentanea, Ciò significa che il veicolo dovrà essere immediatamente condotto in un’officina per le riparazioni necessarie e in seguito sottoposto ad un secondo test per ottenere il certificato di conformità.
Entriamo ora nello specifico della funzione dello Scantool. Questo strumento andrà a rilevare le irregolarità rilevate dalla centralina e può essere utilizzato sui mezzi di categoria M1, M2 e N1 con massa al di sotto delle 3.5 tonnellate e immatricolate dopo il 2009. Dal 24 febbraio di quest’anno sarà adoperato anche per il monitoraggio dello chassis e nel frangente di spia del motore accesa con conseguente necessità di approfondimenti, il rischio di non passare diventa più elevato.
Concludiamo con i costi. Ad oggi la tariffa stabilita è di 79,02 euro se si sceglie di andare direttamente in un centro specializzato. 54,95 euro vanno al Dipartimento dei Trasporti Terrestri; 12,09 euro per l’IVA al 22% della revisione; 10,20 euro rappresentano i diritti fissi e 1,78 euro è il valore del pagamento via bollettino PagoPA. Qualora, al contrario, si optasse per andare in Motorizzazione si pagheranno solamente 54,95 euro.